Incontinenza urinaria: si può guarire?

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Avere delle perdite involontarie di pipì, anche se di poche gocce, è un segno che la salute intima è in pericolo.
È un problema molto diffuso, non sono in menopausa ma anche nelle ragazze più giovani: circa il 10-30% delle donne ne soffre. Ma comune non vuol dire che sia normale, anzi.
Che sia per colpa di uno starnuto, della tosse, camminando, correndo o quando la vescica è piena, perdere pipì non è mai normale, a qualunque età.
A volte ci si accorge che sta uscendo pipì ma non si riesce a trattenere, altre volte non ci si accorge di nulla e l’unico segnale è trovare le mutande bagnate.
Le donne che soffrono di incontinenza spesso “risolvono” indossando un assorbente o un proteggi slip, ma questa non è una vera soluzione al problema: sarebbe come mettere un secchio sotto un rubinetto che perde, è vero che raccogli l’acqua ma il rubinetto continuerà a perdere all’infinito e sempre di più.
Che fare allora quando ci si accorge di avere perdite involontarie di urina?
Chiamare l’idraulico giusto! Ovvero la specialista in riabilitazione pelvica.

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Infatti, l’incontinenza urinaria può essere curata con la riabilitazione del pavimento pelvico. Solo in pochissimi casi, quelli più gravi in cui spesso sono sovrapposte altre patologie, è necessario sottoporsi ad un intervento chirurgico o assumere dei farmaci.
Nella maggior parte dei casi la causa dell’incontinenza sta proprio nel pavimento pelvico che non compie bene il proprio dovere: quello di garantire la continenza e bloccare la fuoriuscita indesiderata di urina.

I motivi per cui non riesce nel suo compito possono essere diversi, come diversi sono i tipi di incontinenza: incontinenza da sforzo, da urgenza, mista, da sovrariempimento, funzionale.

Quindi per guarire non basta fare dei semplici esercizi di rinforzo, ma bisogna lavorare anche su altri aspetti che contribuiscono insieme alla muscolatura pelvica a garantire la continenza.

La terapia dell’incontinenza urinaria prevede diversi approcci e strumenti:
• fisiochinesiterapia attiva del pavimento pelvico: esercizi di movimento dei muscoli pelvici per rinforzarli, renderli elastici e in grado di contrarsi a comando (nell’85-95% dei casi un programma personalizzato di esercizi risolve l’incontinenza),
• stimolazione elettrica muscolare, biofeedback e neuromodulazione del nervo tibiale posteriore: terapie strumentali di supporto agli esercizi attivi,
• esercizi di rinforzo dei muscoli addominali,
• presa di coscienza del corretto arruolamento del pavimento pelvico e dell’addome nelle situazioni critiche (es. colpo di tosse),
• indicazioni sulle pratiche quotidiane da adottare per la guarigione: rieducazione vescicale, corretta gestione degli sforzi, correzione della postura durante gli sforzi.

Dall’incontinenza si può guarire, a qualsiasi età.
Se perde il rubinetto di casa chiama l’idraulico, se perdi pipì chiama l’ostetrica!

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